La Fiera di Milano Lavoro e società nei manifesti storici 1920-1990
Autore/i | Luca Masia | ||
Editore | Silvana Editoriale | Luogo | Milano |
Anno | 2011 | Pagine | 384 |
Dimensioni | 24x29 (cm) | Illustrazioni | 109 ill. a colori e 204 in b/n - color and b/w ills |
Legatura | cart. edit. sovracc. ill. - hardcover with dust jacket | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano/Inglese - Italian/English text | Peso | 2700 (gr) |
ISBN | 8836622259 | EAN-13 | 9788836622252 |
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Testi introduttivi di: Gianpiero Cantoni, Savatore Carrubba, Tiziana Ferrari, Giulio Sapelli.
Il volume ripercorre la storia della Fiera Campionaria di Milano, un appuntamento nato nel 1920 –nel clima di operosità e di rinascita economica che si voleva respirare nella Milano del primo dopoguerra– e che ogni anno, per quindici giorni di primavera, trasformava la città nel centro del mondo, meta imperdibile tanto per i produttori quanto per i consumatori.
La Fiera milanese si è mantenuta sempre a metà strada tra le Esposizioni Universali e le mostre di settore: un po’ spettacolo, un po’ commercio. Il più delle volte le due cose insieme: lo spettacolo del lavoro.
Il volume, suddiviso in sette capitoli dedicati ciascuno a un decennio –dagli anni venti agli anni novanta del Novecento–, mette in luce il valore della manifestazione e il suo intimo legame con la città proprio attraverso le chiavi della comunicazione e del lavoro.
Un ricco repertorio iconografico, costituito dalla presentazione di tutti i manifesti della Fiera, permetterà al lettore di percepire, se non di rivivere, gli anni trascorsi sotto le insegne della Campionaria, la cui atmosfera è fedelmente restituita dalla grafica delle immagini.
Le testimonianze tratte dai materiali d’archivio della Fiera, contestualizzati nei saggi di apertura di ogni capitolo, consentono quindi di ricostruire la storia di ogni Fiera, specchio di una società in continuo cambiamento e di un’Italia che, attraverso gli anni della guerra, della ricostruzione e del
boom economico, della crisi e della ripresa, appariva saldamente legata alla cultura del Novecento ma con gli occhi protesi verso i molti futuri possibili del Duemila. (T-CA)
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