Splendori del barocco defilato Arte in Basilicata e ai suoi confini da Luca Giordano al Settecento
Autore/i | a cura di Elisa Acanfora. | ||
Editore | Mandragora | Luogo | Firenze |
Anno | 2009 | Pagine | 312 |
Dimensioni | 25X29 (cm) | Illustrazioni | 111 illustrazioni a colori e 119 in b/n |
Legatura | bross. ill. con alette | Conservazione | |
Lingua | Peso | 2200 (gr) | |
ISBN | 8874611382 | EAN-13 | 9788874611386 |
momentaneamente non disponibile
Matera, Palazzo Lanfranchi, 9 luglio-1°novembre 2009
Potenza, Palazzo Loffredo, 11 luglio-18 ottobre 2009
Ospitata nelle prestigiose sedi di Palazzo Lanfranchi a Matera e preceduta da un’approfondita indagine condotta sul territorio della regione, l’esposizione – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e patrocinata dall’Università degli Studi della Basilicata in collaborazione con la Regione Basilicata e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – presenta una ricognizione puntuale e inedita di una tematica ancora in larga parte misconosciuta: l’arte plastica e pittorica che trovò sviluppo in Basilicata nell’età del pieno barocco e del rococò.
Tra le opere in mostra figurano opere poco note o del tutto inedite di maestri locali, molte delle quali restaurate per l’occasione, alle quali si affiancano veri e propri capolavori di artisti come Luca Giordano, Paolo de Matteis, Francesco Solimena e Francesco De Mura, i più alti interpreti della scuola napoletana, che fortemente influenzarono la cultura figurativa lucana. Quanto alla produzione plastica, è stata privilegiata la scultura lignea, manufatto particolarmente rappresentativo nell’arte della regione.
Introdotto da un saggio della curatrice Elisa Acanfora che traccia le coordinate e il senso dell’intera ricerca, il catalogo presenta attraverso le schede delle 102 opere in mostra e di 107 opere sparse per il territorio, corredate da 155 biografie di pittori e scultori, la prima ricostruzione della pittura e della scultura in Basilicata dalla fine del Seicento a tutto il Settecento, proponendosi come fondamentale e pionieristico strumento di studio, oltre che come sorprendente rassegna di un’arte “defilata” ma non per questo meno splendida.
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