In una lettera inviata in data 14 novembre 1731 al conte Giacomo Tassis committente della pala dell'altare raffigurante Papa Gregorio Magno che intercede per le anime del Purgatorio per la chiesa di Sant'Alessandro della croce a Bergamo, Sebastiano Ricci Scriveva " Sappia S.V. Ill. che vi è differenza da un bozzetto, che porta il nome di modello solo, ma è quadro terminato.... sappia di più che questo piccolo è l'originale e la tavola d'altare è la copia".

A tale data, dunque la valenza anzi addirittura la preminenza estetica dell'opera preparatoria - in quanto meglio espressiva dell'originalità della "invenzione" da poter essere esplicitata la committente, ancorchè in quella così ellittica maniera che voleva operare una certa specifica distinzione rispetto a quelli che già più comunemente venivano definiti bozzetto e modello. (T-CA)