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Cuore viola Il colore della passione

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Autore/i	Franco Bovaio, Stefano Castelletti, Cristiano Ditta, Marco Milanesi
Editore	La Nazione	Luogo	Firenze
Anno	2007	Pagine	288
Dimensioni	18x29 (cm)	Illustrazioni	ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills
Legatura	cart. edit. ill. colori - Hardcover	Conservazione	usato come nuovo - used like new
Lingua	Italiano - Italian text	Peso	1200 (gr)
ISBN	N/D - N/A	EAN-13	N/D - N/A
Prezzo	25.00 €	Sconto	50%
Prezzo scontato	12.50 €

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(Storie di sport Collana diretta da Riccardo Morandotti).

Edizione speciale edita da Riccardo Morandotti editore (Giunti) per La Nazione.

La prima maglia è bianca e rossa come i colori di Firenze. Nel 1938 scambia colore perché retrocede in B ma subito ritorna in A. Ecco perché per i tifosi toscani il viola non è un colore che porta sfiga.
Quando il palcoscenico di una qualsiasi attività si chiama Firenze, lo ieri e l'oggi si fondono con naturalezza. La squadra è l'emblema della città e viceversa, il sacro e il profano s'incontrano. Come nei racconti di chi ha scritto pagine di calcio indimenticabili tra vittorie, sconfitte e terribili infortuni. Antognoni, "il bimbo che giocava guardando le stelle", De Sisti il capitano della Fiorentina "yé-yé" che nel 1969 vince lo scudetto con il decisivo contributo dell'ala fantasia "cavallo pazzo" Chiarugi. Già, Antognoni, il Campione del Mondo del 1982 che non giocò la finale: sembrava il peggio ed invece era solo l'inizio. Così come per De Sisti, che allenatore è sempre stato anche quando giocava. Non ha potuto continuare perché il male non rispetta neanche i campioni, in special modo nei momenti decisivi. E Sarti, il portiere che parava mentre alle sue spalle cresceva uno dei più grandi numeri uno della storia del calcio: Enrico Alberatosi. Questi, alcuni campioni di ieri che hanno voluto testimoniare il loro amore per una squadra eterna e che hanno passato il testimone ai campioni di oggi, Luca Toni su tutti, perché la Fiorentina e come la vita: non finisce mai. Si tramanda.