Il Duomo di Pisa Mirabilia Italiae 3 Voll. In cofanetto Libreria della Spada Libri esauriti antichi e moderni. Libri rari e di pregio da tutto il mondo

Il Duomo di Pisa Mirabilia Italiae (3 Voll. In cofanetto)

Il Duomo di Pisa Mirabilia Italiae (3 Voll. In cofanetto)
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Franco Cosimo Panini Modena
1997 518+428+688
25X32 (cm) 1095+974+263 ill. colori e b/n - colors and b/w ills
rilegato in seta con tavv. applicate e cofanetto in seta - hardcover with slipcase Nuovo - New
Italiano - Italian text   12000 (gr)
8876866140 9788876866142
 

momentaneamente non disponibile

(Mirabilia Italiae. Collana diretta da Salvatore Settis 3).

Vol. I e II Atlante Fotografico

Vol. III Testi, Saggie e Schede.
 
Testi di A. Ambrosini, C. Baracchini, C. Casini, R. Coroneo, A. Milone, C. Nenci, R. P. Novello, A. Peroni, S. Settis, G. Tedeschi Grisanti.

Fotografie di: A. Angeli, A. Corsini, G. Martellucci, A. Mela.

Nel secolo XI l’architetto Buscheto edificò la cattedrale romanica più importante d’Europa, il Duomo di Pisa: un edificio di straordinaria bellezza testimone della potenza raggiunta dalla repubblica marinara. Completamente rivestito di marmi bianchi, in gran parte reperti di origine romana, il Duomo di Pisa rivela in questo volume lo splendore di mille anni di vicende artistiche, dai mosaici di Cimabue, alla tomba dell’imperatore Arrigo VII di Tino di Camaino, al pergamo di Giovanni Pisano. Oltre duemila immagini e un ricchissimo corredo di testi e schede critiche documentano la ricchezza e complessità di un monumento unico dell’arte italiana.

La costruzione del Duomo di Pisa, iniziata nel 1064, è per lo storico Jacques Le Goff “il primo cantiere urbano dell’Occidente”, la prima volta cioè in cui l’organizzazione dietro a un’impresa simile non è ecclesiastica, ma è legata a una comunità urbana. Espressione del potere della Repubblica pisana nel Medioevo, la cattedrale progettata dall’architetto Buscheto è uno degli esempi più illustri e originali dello stile romanico. Il suo rivestimento di marmi bianchi, spesso provenienti da edifici di epoca romana, si ricollega al mondo classico, ma sono presenti anche influssi islamici e un precoce utilizzo dell’arco acuto, che si diffonderà definitivamente solo con l’arte gotica. Il suo interno, rivestito di marmi bianchi e neri, conserva uno dei capolavori della scultura gotica italiana, il pergamo realizzato nel XIII secolo da Giovanni Pisano, in cui si trovano soluzioni figurative originali rispetto ai pulpiti coevi e una realizzazione scultorea di grande fascino e vigore. Nell’abside troneggia il grande mosaico con Cristo in maestà, la Vergine e san Giovanni, al quale collaborò anche Cimabue, riecheggiante modelli bizantini e normanni. Ogni parte del monumento, comprese le più nascoste e inaccessibili, è documentata dalla più completa campagna fotografica mai realizzata sulla cattedrale pisana e sui suoi tesori. Nei saggi, Clara Baracchini studia, dopo un importante restauro, i battenti bronzei della porta di San Ranieri realizzati da Bonanno. Il pergamo di Giovanni Pisano e le vicende della sua ricostruzione sono oggetto di un saggio di Roberto Paolo Novello, autore anche dello studio sulla scultura e la pittura dal Duecento a tutto il Trecento e sulle tarsie. Roberto Coroneo si occupa invece del pergamo di Guglielmo, trasmigrato a Cagliari già dal Trecento, ma fondamentale per il confronto con quello di Giovanni Pisano. Claudio Casini esamina i complementi scultorei dal Quattrocento in poi, offrendo anche un supporto prezioso per lo studio dei mutamenti architettonici moderni del Duomo, con la nozione puntuale e documentata dei lavori seguiti all’incendio del 1595. Alberto Ambrosini tratta la pittura e le vetrate dal Quattrocento in poi, sia i singoli dipinti sia i cicli che in modo più o meno organico fanno dell’interno anche una ricca e variatissima pinacoteca. Antonio Milone discute della facciata e delle sue infinite trasformazioni, un ambito nel quale i contrasti degli studiosi sono stati e sono accesissimi. Giovanna Tedeschi Grisanti fa un censimento dei materiali antichi riutilizzati nell’edificio e tratta le implicazioni che questi comportano. Un inedito frammento raffigurante un auriga scorto sul tamburo durante la campagna fotografica è oggetto di analisi da parte del suo scopritore, Salvatore Settis. Le immagini della rigorosa e completa campagna fotografica sono commentate nelle schede realizzate dagli autori dei saggi.
 
 
 

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