Aroldo Marinai 42 Gradi
Autore/i | a cura di Laura Vecere | ||
Editore | Museo Marino Marini | Luogo | Firenze |
Anno | 2004 | Pagine | n.n. (50 ca) |
Dimensioni | 17x22 (cm) | Illustrazioni | ill. colori n.t. - colors ills |
Legatura | bross. ill. a colori con alette - paperback | Conservazione | usato come nuovo - used like new |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 500 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
Prezzo | 42.00 € | Sconto | 70% |
Prezzo scontato | 12.60 € |
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Firenze, Museo Marino Marini, Piazza San Pancrazio, ottobre 2004.
Testi critici Carlo Sisi, Laura Vecere,
Quarantadue gradi, tanti ne servono perché l’angolo dei raggi luminosi, nella rifrazione, produca l’arcobaleno. Traiettorie colorate, per unire mondi paralleli, distanti o vicini. Segni e parole, legami complessi e pure invenzioni…
Non è una mostra di fotografia, anche se tutte le opere esposte sono fotografie, e non è una mostra di pittura, anche se il segno pittorico, almeno in questo caso, costituisce l’aspetto illusoriamente più comprensibile dell’operazione artistica. Di fatto si tratta di un’esposizione in cui si parla di concetti e di percorsi, in cui le fotografie –e gli interventi pittorici- rappresentano le tappe e le coordinate di un viaggio labirintico.
Da quasi quindici anni Aroldo Marinai scatta fotografie, altre le trova per caso, alcune sa cosa rappresentano, alcune, invece, non hanno nessun riferimento se non il contenuto dell’immagine (che può essere un volto sconosciuto, un battello su un fiume, una stanza vuota, una popputa pin-up, la cresta di una montagna).
Su queste fotografie l’artista è intervenuto con segni che tracciano geografie immaginarie, collegamenti tra poli instabili. Laura Vecere, curatrice della mostra, parla di un “varco tra due livelli distinti: tra il frammento di tempo declinato al passato dell’immagine fotografica, e la folgorazione dell’istante del momento pittorico”.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
SC70%
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