Firenze nascosta Alla Scoperta dei Tesori della Cultura Vol. I Beni Storico-Artistici
Autore/i | Marco Ferri | ||
Editore | Cult Editore | Luogo | Firenze |
Anno | 2010 | Pagine | 210 |
Dimensioni | 14x21 (cm) | Illustrazioni | 100 ill. colori n.t. - colors ills |
Legatura | bross. ill. colori - paperback | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 500 (gr) |
ISBN | 8863920435 | EAN-13 | 9788863920437 |
Prezzo | 18.00 € | Sconto | 30% |
Prezzo scontato | 12.60 € |
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(Saggistica).
Prefazione di Matteo Renzi.
Un nuovo libro sui “tesori” di Firenze, talvolta nascosti, talaltra sotto gli occhi di tutti ma con significati e curiosità non proprio noti a tutti. L’idea non è nuova, ma a me piaceva puntualizzare aspetti e passaggi di questa particolare parte dell’immensa (e spesso mal valorizzata) ricchezza cittadina.
Questo lavoro nasce soprattutto dalla mia esperienza di giornalista ormai quasi interamente dedito ai beni culturali – fiorentini in particolare, l’ammetto – , incuriosito e interessato alla “storia” che ogni oggetto d’arte porta con sé, ma obbligatoriamente attento anche alle azioni (e agli attori che le compiono) della moderna gestione dei beni culturali, ovvero alla tutela, alla conservazione, allo studio e alla valorizzazione degli stessi. Ed è proprio qui che si possono avere le sorprese maggiori, spesso piacevoli, ma in qualche caso un po’ meno.
Ecco, in qualche caso questo libro è, se non proprio una denuncia, almeno un altolà, un campanello d’allarme, uno schioccar di dita per richiamare l’attenzione su alcuni aspetti non solo meno noti, ma più rischiosi, del nostro patrimonio.
Per far questo – ispirato e diretto dalla mia amica e collaboratrice, Clara Gambaro – ho progettato non uno bensì quattro libri dedicati alla “Firenze nascosta”, incentrati sulle diverse tipologie del nostro patrimonio: in questo primo volume trovano spazio, infatti, i beni storico- artistici (o beni mobili, che dir si voglia); seguiranno poi, con cadenza annuale, i volumi sui beni archeologici e architettonici, sui beni documentari e, infine, sui tesori da restaurare e valorizzare.
Quando andrà in stampa il quarto e ultimo volume di questa collana, saremo in prossimità del 50° anniversario dell’alluvione di Firenze, e la speranza è che nella lista dei beni culturali da restaurare e valorizzare, almeno quelli oltraggiati dal fango dell’Arno non vi siano più. Ma sarà difficile.
Il secondo aspetto di questo volume è legato al tema del viaggio, inteso come movimento sia nello spazio sia nel tempo. Dagli affreschi della volta della Cappella Gondi, in Santa Maria Novella, dove il giovanissimo Cimabue si recava a veder lavorare certi “pittori di Grecia”, mi sono spinto fino alle “pietrificazioni” di Girolamo Segato, intraprendente veneto trapiantato a Firenze che stupì (negativamente) il Granduca.
In tutto si tratta di circa 5 secoli di storia dell’arte giunti sino a noi e di cui abbiamo il dovere di tramandarne il fascino. In questa wunderkammer di gioie meno note (o con significati reconditi) – viste da molto vicino – ho “incontrato” geni assoluti e artisti che meriterebbero più attenzione, e sono stato costantemente sorretto dalla volontà di divulgare l’appeal che queste opere emanano, nella consapevolezza che Firenze continua a essere il più grande museo diffuso del mondo.
Anzi, in qualche caso mi sono permesso d’intervenire per correggere la “storia delle cose”, e la soddisfazione che ne ho tratto è stata indicibile.
I “timonieri” di questo mio lungo viaggio attraverso la “Firenze nascosta” sono tantissimi, alcuni di prestigio, altri semplicemente innamorati del loro mestiere: dai soprintendenti ai direttori di musei e funzionari, dai restauratori ai custodi, dagli storici dell’arte ai semplici appassionati. A tutti devo qualcosa, a tutti devo dire grazie. Come fiorentino prima, come amante dell’arte poi. (T-CA)
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