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Giorgio Morandi

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Autore/i	Guido Giuffré
Editore	Sansoni Editore	Luogo	Firenze
Anno	1977	Pagine	96
Dimensioni	25x31 (cm)	Illustrazioni	44 tavv. Colori, 36 ill. b/n n.t. - color and b/w ills
Legatura	cart. edit. con sovracc. ill. colori - Hardcover with dust jacket	Conservazione	Usato ottime condizioni - used very good
Lingua	Italiano - Italian text	Peso	1000 (gr)
ISBN	N/D - N/A	EAN-13	N/D - N/A

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(I Maestri del Novecento Sansoni 13. Collana Diretta da H.L. Jaffé e A. Busignani)

Il maggior pittore italiano del nostro secolo poeta di una realtà tanto più intensa quanto più segreta.

Se nella lettura dell'opera di Giorgio Morandi c'è stato un vizio e per ogni artista ce n'è almeno uno per ciascuna delle alterne fasi storico-critiche esso è consistito nel collocarla su un piedistallo ben alto, troppo alto perché vi giungesse l'eco delle vicende di questo nostro secolo. Dalla famosa prolusione di Roberto Longhi nel '35, quando lo studioso sbalordì concludendo un iter consacrato di pittura bolognese proprio con il nome di Morandi, nessuno gli ha fatto il torto di disconoscere la qualità della sua pittura; ma troppo spesso è stato riconoscimento di comodo, tanto consacratorio quanto liquidatorio: oggi che l'accusa più grave per un artista è quella dell'evasione. Tuttavia, a parte obiezioni di principio su una pretesa qualità poetica che prescinda dal proprio tempo, Morandi va rivalutato proprio in relazione alla sensibile registrazione di una crisi che forse nessuno in Italia, e non molti in Europa, colse con uguale profondità. Dopo la personalissima e mirabile partecipazione alla Metafisica, nel '18 - '19, nel periodo tra le due guerre Morandi, seppure apparentemente lontano dalle prime linee delle avanguardie, dipinse alcuni dei quadri insieme più drammatici e sintomatici che siano nati dalla cultura figurativa italiana del tempo, dalla Scuola Romana a Corrente. Ciò senza contraddire l'altro momento che costituisce la sua grandezza, quello di un lirismo intenso e struggente, nel quale vanno riconosciute una consapevolezza ed una pienezza di partecipazione lontanissime dal rischio della 'torre d'avorio'.