Isola San Giulio e Sacro Monte D'orta Difettato
Autore/i | a cura di G. A. Dell'Acqua | ||
Editore | Istituto Bancario San Paolo di Torino | Luogo | Torino |
Anno | 1977 | Pagine | 232 |
Dimensioni | 23x31 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | cart. edit. ill. colori - Hardcover | Conservazione | Usato condizioni accettabili -Used acceptable |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1800 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
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Testo di M. Di Giovanni Madruzza, G. Melzi d'Eril.
Nella geografia artistica d'Italia divulgata in enciclopedie, manuali e guide Orta si distingue soprattutto per l'antica basilica di San Giulio e per il Sacro Monte, l'una e l'altro diversamente attestanti una comune gravitazione culturale verso i maggiori centri lombardi. Nei primi due secoli dopo il Mille il territorio del Cusio, come del resto tutto il Novarese, rientra coi suoi monumenti architettonici, tra cui spicca appunto il San Giulio, nella vasta area del romanico di Lombardia; in un secondo tempo il complesso sorto a partire dal 1590 delle venti cappelle francescane, pur avendo un incontestabile precedente nel «gran teatro montano» di Varallo, si configura come autentica espressione del clima di severa religiosità controriformistica impersonata a Milano in Carlo Borromeo, ed è significativo che per realizzare l'opera si sia fatto frequente appello ad artisti «milanesi» attivi sotto l'altro Borromeo successore di Carlo, il cardinal Federigo. Quel che avvenne in entrambi i casi non fu tuttavia un semplice trapianto in ambito provinciale di idee artistiche maturate altrove ma piuttosto l'attuarsi di un rapporto dialettico tra impulsi esterni, devozionali o figurativi, e una concreta realtà ambientale e sociale, capace di dar luogo a soluzioni specificamente caratterizzate. Basti accennare, per un aspetto, come l'ambienta-zione naturale, rispettivamente nell'isoletta di San Giulio e sul colle alle spalle della cittadina, abbia concorso in considerevole misura ad individuare sia la basilica medioevale sia il santuario dei padri cappuccini; e come, per un altro verso, entrambe le imprese abbiano tratto origine da una stessa comunità, quella della Riviera ortese, per secoli unificata politicamente in uno staterello dotato di proprie autonomie e legato al vescovo di Novara.
Note alle condizioni del volume
Usato condizioni accettabili, evidenti tracce di umidità pagine comunque tutte staccate e fruibili. (T-CA)
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