La monografia, che accompagna la grande retrospettiva fiorentina curata da Jean-Louis Prat, direttore della Fondazione Maeght, presenta le opere di questo felice momento creativo di Miró: dalla superba sintesi di colore e forme della quotidianità esemplificata dai bronzi della Femme et oiseau (1967) e dell'Horloge du vent (1967) alle grandi macchie di colore, elementi astratti fortemente espressivi della serie dei tre dipinti a olio Naissance du jour (1964), delle grandi gouache e del monumentale arazzo del 1980. Elementi che nella produzione degli anni Sessanta e Settanta si rincorrono e ritornano da un'opera all'altra, come echi di un mondo nel quale l'unica legge è quella dell'abbandono incondizionato all'atto della creazione.