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La Contesa de Numi nelle collezioni di scultura antica a Palazzo Altemps

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Autore/i	testi di Matilde De Angelis d'Ossat e Francesco Scoppola
Editore	ENEL	Luogo	Roma
Anno	1997	Pagine	310
Dimensioni	25x33 (cm)	Illustrazioni	241 ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills
Legatura	tela ed. sovracc. ill. colori - hardcover with dustjacket	Conservazione	Usato ottime condizioni - used very good
Lingua	Italiano - Italian text	Peso	2200 (gr)
ISBN	8871760476	EAN-13	9788871760476
Prezzo	85.00 €	Sconto	60%
Prezzo scontato	34.00 €

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Fotografie di Eugenio Monti.

Prefazione di Adriano La Regina.

Opera progettata e realizzata per l'ENEL dalle Edizioni dell'Elefante.

In base alle più recenti ricerche e alle tradizionali attribuzioni, al Palazzo Altemps (prima Riario, Soderini) hanno lavorato architetti come Leon Battista Alberti, Antonio da Sangallo, Baldassarre Peruzzi, Martino Longhi il Vecchio; artisti quali Melozzo da Forlì, Polidoro da Caravaggio, etc.
Nello stesso luogo (abitazione di cardinali, "dieta" statuaria, sede di ambasciata) hanno suonato (o composto) Palestrina, Leonardo da Vinci, Mozart. Gli Arcadi, poi, tenevano proprio in questa "casa comune delle Arti" le loro sedute accademiche.

La storia dei tentativi, continuamente ripetuti dal XV sec., di modellare e ornare uno spazio capace di accogliere statue antiche e libri, di ospitare concerti e opere di teatro, un luogo cioè altamente degno del vivere, è illustrata in questo libro. Che tratta in modo nuovo e diffuso non solo dei capolavori recuperati o semplicemente esposti, ma anche delle feste memorabili come quella del 1729 per la nascita del Delfino, data dal Cardinale di Polignac, ambasciatore di Francia, che a palazzo Altemps risiedeva.
Proprio la cantata del Metastasio, ordinata per l'occasione dal Polignac e musicata da Leonardo da Vinci, "La Contesa dei Numi", con la allusione agli Dei che si contendono la protezione del Delfino, ha prestato il titolo a quest'opera che ricostruisce migrazioni e ritrovamenti di antichità e ripercorre dispute, orgogli e gelosie dei loro collezionisti. (T-CA)

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