Agnolo Gaddi e la Cappella della cintola la storia l'arte il restauro
Autore/i | A cura di Isabella Lapi Ballerini. | ||
Editore | Polistampa | Luogo | Firenze |
Anno | 2009 | Pagine | 168 |
Dimensioni | 24x32 (cm) | Illustrazioni | ill. colori n.t. - colors ills |
Legatura | cart. ed. sovracc. ill. colori - Hardcover with dustjacket | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 2100 (gr) |
ISBN | 8859606861 | EAN-13 | 9788859606864 |
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Contributi di: Antonio Paolucci, Cristina Acidini, Alessandra Marino, mons. Eligio Francioni, Piero Ranfagni, Claudio Cerretelli, Marco Ciatti, Marco Masseti, Chiara Nepi, Alessandra Popple, Carlo Lalli, Giancarlo Lanterna, Mauro Matteini, Maria Rizzi
La scoperta di cui Isabella Lapi Ballerini riferisce nel saggio di apertura è di quelle che stupiscono e commuovono. Pensavamo di sapere tutto sulla cappella detta “della Cintola” nel Duomo di Prato, ma ecco la novità, una novità che “illumina” il significato della reliquia portata in patria da Michele Dagomari l’anno di Cristo 1141 e allo stesso tempo “illumina” i tesori d’arte presenti in questo meraviglioso spazio sacro. Sulla parete meridionale della chiesa c’era un foro gnomonico testimoniato da un’iscrizione al 26 marzo 1395, anno che vede Agnolo Gaddi concludere il ciclo di pitture a fresco all’interno della Cappella della Cintola e smontare il cantiere. Da quel foro – lo certifica in appendice al saggio l’astronomo Piero Ranfagni – il sole entrava in cappella alla fine di ottobre e cominciava a lambire l’altare ai primi di dicembre, in tempore Adventi. Progredendo impercettibilmente giorno dopo giorno, la macchia di luce toccava il cuore dell’altare nei giorni del solstizio, in Navitate Domini Nostri J. Christi. Gli altri contributi raccontano la storia della Cintura, consegnata dalla Madonna all’Apostolo Tommaso e portata dalla Terra Santa a Prato da Michele Dagomari, i suoi vari spostamenti all’interno del Duomo; le analisi precedenti il restauro sul grande ciclo di affreschi di Agnolo Gaddi e le tecniche utilizzate che hanno portato a un risultato duraturo che anche le future generazioni potranno ammirare. (T-CA)
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