La Scultura Lingua Morta e altri scritti
Autore/i | Arturo Martini | ||
Editore | Abscondita | Luogo | Milano |
Anno | 2001 | Pagine | 150 |
Dimensioni | 13x22 (cm) | Illustrazioni | ill. b/n n.t. - b/w ills. |
Legatura | bross. ill. a colori con alette - paperback | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian Text | Peso | 500 (gr) |
ISBN | 888416270X | EAN-13 | 9788884162700 |
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(Carte d'Artisti 15).
A cura di Elena Pontiggia
“La scultura lingua morta”, scritto nel 1943 e pubblicato nel 1945, è una drammatica sconfessione della scultura, accusata di essere «una lingua morta», un «regno delle immagini, dando al termine il significato negativo di episodio, quasi di aneddoto», per cui i fondamenti stessi di questa forma artistica e ogni sua validità vengono negati. C'è qualcosa di tragicamente grandioso nella radicalità di Arturo Martini (1889-1947). Chi si sta accanendo con tanta violenza contro la scultura non è un intellettuale, un filosofo, un professore di estetica, ma il maggior scultore italiano contemporaneo, che ha plasmato una famiglia di figure tanto vasta da sembrare illimitata. E l'abiura non avviene nelle aule di un simposio accademico, nell'ambito di una querelle universitaria, ma sullo sfondo degli anni più terribili della guerra. Del resto, quanto del dramma storico in atto penetra nelle pagine di Martini? Quanto de “La scultura lingua morta” nasce dalla cognizione della malattia mortale che ha colpito l'Italia e l'Europa in quegli anni? «Ogni cosa è andata a fondo» aveva scritto Martini nel dicembre 1943, quand'era impegnato nella stesura di questo mirabile saggio. (T-CA).
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